sabato 9 febbraio 2013

Vernichtender Schlag

di Petra Reski
Traduzione di Claudia Marruccelli



Si potrebbe pensare che la Baumafia (la mafia edilizia) e Colonia, siano un po' come la mozzarella e pomodori per la caprese. Ma non tutti sanno cos’è la Caprese, quindi titoli come: "Schlag gegen italienische Baumafia (Colpo grosso  alla mafia edilizia) " naturalmente non costituiscono una vergogna. Ma la cosa frustrante non è che improvvisamente si sia apparentemente riscoperta la mafia edilizia (oops), ma che nessuno sa cosa succede dopo gli arresti, ossia come si concludono i processi. La maggior parte vanno a buon fine, almeno per i mafiosi.

Quando partecipavo alle udienze contro i mafiosi, per documentarmi sul mio libro “Von Kamen nach Corleone. Die Mafia in Deutschland”, nei tribunali di Colonia non si parlava ancora di mafia edilizia, ma ci si riferiva a una “struttura organizzata come una banda, finalizzata all’evasione fiscale su larga scala e che aveva arrecato pesanti danni alle istituzioni della previdenza sociale". In America quando parlano dei cittadini in sovrappeso, non li definiscono grassi, ma “persone diversamente pesanti”. Ciascuno degli imputati era difeso da due avvocati di grido ben pagati – che spiegarono nei minimi dettagli, che non si trattava proprio di mafiosi, quanto di una truppa di sventurati (uno era caduto da un albero quando era piccolo e aveva iniziato a bere, un altro gestiva una pizzeria, in cui le spese di gestione erano sempre tristemente superiori alle vendite, un terzo era vittima della cocaina che sniffava d’abitudine).

Il giudice lamentò il declino di un’edilizia affidabile, sottolineando la responsabilità delle imprese appaltatrici tedesche e delle squadre operaie impiegate nei cantieri, perfettamente a conoscenza del fatto che le aziende italiane con cui collaboravano, erano solo aziende di copertura. Evidenziò che tutti gli imputati avevano depositato una confessione, il che avrebbe portato a una riduzione delle pene, come anche l’abuso di alcol e droghe di alcuni di loro, lodò la visione moderata della sanzione richiesta da parte del pubblico ministero e infine emise una sentenza mite: la pena più alta ammontava a quattro anni e sei mesi, tutti le altre erano più basse, un imputato fu assolto.

Questo è frustrante in particolare per gli agenti di polizia e gli investigatori. Essi sono gli unici a conoscere la situazione della mafia in Germania. Le leggi tedesche, al contrario, sono una biglietto di invito.


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