Mamma mia, quanto è buona la cucina italiana!
Oggi è la "Giornata internazionale della cucina italiana". Lode,
lode, lode, perché un piatto di pasta scalda l'anima – che tu lo mangi in
Italia o no.
Birgit Pichler 17 Jänner 2019
A rigore,
molti piatti "tipicamente" italiani non sono nati in Italia.
L'origine della pasta, per esempio, affonda le sue radici nel tempo, i
vermicelli erano già conosciuti in Cina più di 4000 anni fa. La pizza o la focaccia
imbottita, sarebbero stati gli Etruschi o i Greci a sfornarli per la prima
volta. Ma ciò che l’Italia è riuscita a ricavarne è unico. Perché il cibo è
molto di più che ingurgitare calorie senza sentimento, e gli italiani sono campioni
del mondo del cibo preparato col cuore.
In nessun
posto ti senti più sicuro che in una cucina italiana, dove la nonna con le sue dita
rugose crea magistralmente minuscoli tortellini. La qualità dei prodotti,
l'attenzione nella preparazione, il piacere di cucinare, il mangiare insieme, la
condivisione, la convivialità, sono tutti ingredienti che confluiscono in un
piatto di minestrone, o in un risotto alla milanese o in un piatto di spaghetti
al ragù. Una pietanza che sa di atmosfera accogliente - questo è il vero valore
del cibo italiano. Non importa da dove provengano i piatti e dove vengano gustati
nel mondo, la gioia di vivere, in cui ci si immerge durante una vacanza in
Italia, riemerge e riscalda anche le grigie giornate invernali, se in casa ci
troviamo davanti ad un piatto colmo di pasta fumante.
Ingredienti semplici ma
fondamentali
Già il
lungo elenco di ricette ci dimostra che la cucina italiana rappresenta molto di
più di quello che si pensa. Quello che troviamo in tavola oggi, non è rubato
dalle dispense dell’alta nobiltà: altro che molluschi pregiati, gallo cedrone
ripieno e petti di pappagallo, i più gustosi piatti italiani provengono dalla
Cucina Povera. La grande arte di alcuni piatti sta proprio nella loro
semplicità. Per esempio "Cacio e Pepe", uno dei più antichi piatti di
pasta della cucina romana, è semplicemente geniale: pasta, pecorino, pepe,
sale, acqua – null’altro.
Anche dai
rimasugli dei pasti si possono ricavare molte prelibatezze oggi degne di essere
messe in tavola. I tramezzini, ad esempio, un tempo erano fatti con pane bianco
raffermo, spiega il ristoratore Cosimo Ursi. "La crosta veniva tagliata
via, il pane immerso brevemente nel latte per renderlo di nuovo morbido, poi farcito."
Antipasti
Il “piatto
di pasta”, è una portata intermedia in Italia, che viene servita prima del
piatto forte (carne o pesce). Ma prima di tutto, ci sono gli antipasti, che
consistono in tutto ciò che la regione ha di meglio da offrire. Nelle località
costiere pesce e frutti di mare, nell'entroterra salumi, insaccati, -
mortadella, bresaola, prosciutto. "Gli italiani hanno poca pazienza",
afferma lo chef stellato Giorgio Locatelli della Locanda Locatelli a Londra nel
suo libro "Made in Italy". "Odiamo aspettare per mangiare, ecco
perché abbiamo inventato gli antipasti".
" A
tavola Il relax inizia con una fetta di soffice pane bianco. Ci si prepara
psicologicamente, si fa conoscenza con i commensali. "Passandosi il piatto
ci si chiede: oh, cos'è questo? Posso averne un po’? ", dice Locatelli. Questa
è vita di società e larghezza di vedute. E comunque, come diceva il buongustaio
italiano Pellegrino Artusi: "È vero che l'uomo non vive solo di pane, ma ha
anche bisogno di qualche contorno".