domenica 18 dicembre 2011

Oswald von Wolkenstein

Se andate a Merano, dopo il periodo dei mercatini di Natale (Christkindlmarkt)), non perdetevi una visita al Catello che domina la città, Castel Tirolo (Schloßtirol) dove fino a poche settimane fa è stata ospitata una mostra su Oswald von Wolkenstein.
Sconosciuto a molti, ma ben noto ai tirolesi, questo personaggio fondamentale per la storia dell'Alto Adige, mi ha molto incuriosita, e dopo la visita alla mostra, ho cercato qua e là ed ecco cosa ho scoperto.
Castel Tirolo Schloßtirol
Nato forse in Val Pusteria intorno al 1377 e morto a Merano nel 1445, Oswald von Wolkenstein è stato cantore, poeta e compositore, ma anche un politico rinomato anche al di fuori della regione.
E' stato spesso ritratto con l'occhio destro chiuso. Una leggenda racconta che lo avrebbe perso all'età di otto anni in un incidente familiare, ma da uno studio condotto nel 1973 si è scoperto che perse l'occhio a causa di una malformazione congenita dell'orbita oculare. All'età di dieci anni lasciò la casa paterna per fare lo scudiero viaggiando a lungo al seguito di un cavaliere errante. Se era normale per un giovane nobile dell'epoca viaggiare molto, per Oswald fu particolarmente determinante, si trattò infatti soprattutto di viaggi in terre lontane, citate anche in una sua famosa Canzone "Durch Barberei, Arabia". Oswald visitò la Russia, la Turchia, l'Estremo Oriente, l'Italia, la Spagna e il Mar Nero. Alla morte del padre Oswald tornò in Tirolo e dopo una lite tra fratelli per la suddivisione dell'eredità paterna, ricevette un terzo del Castello di Hauenstein (CastelVecchio) nello Sciliar (Seis am Schlern) divenendone più tardi l'unico possessore.

Poco prima di partire per la Terra Santa, von Wolkenstein eresse una cappella nel Duomo di Bressanone con un affresco che raffigura il suo naufragio nel Mar Morto, celebrato in un'altra sua poesia, in cui racconta di essersi salvato grazie ad un barile di Malvasia. Ritornato dalla crociata, fu ammesso di diritto nella confraternita dei canonici dell'abbazia di Novacella (Neustift). Fu inviato come ambasciatore del re Sigmund in Inghilterra, Scozia e Portogallo per appianare i contrasti dello scisma religioso ricevendo dal re Ferdinando d'Aragona l'onorificenza dell'"Orden de la Jarra y del Grifo" raffigurato sui suoi ritratti (Una stola con ricamato un bricco dorato contenente tre gigli, con sopra un grifone). Trascorse alcuni mesi in Francia alla corte della regina Elisabeth di Baviera da cui ricevette un anello di diamanti in segno di apprezzamento per le sue arti di cantore e compositore.

Ritornato in Tirolo aderì alla lega nobiliare che si opponeva al signorotto Friedrich IV del Tirolo. Pur essendo un nobile di rango inferiore, tentò inutilmente di offrire il proprio appoggio ai principi tirolesi in lotta tra di loro. Cadde in un'imboscata, fu rinchiuso nel castello Forst a Merano e sottoposto a tremende torture. In molte sue canzoni descrive episodi di questa prigionia e di come fu costretto a camminare a lungo con le stampelle. Fu trasferito nelle prigioni del duca Friedrich IV a Innsbruck, da cui per poter riottenere la libertà dovette pagare un riscatto di 6000 ducati per cinque mesi. Per insuperabili contrasti con i suoi avversari, fuggì dall'Austria per recarsi in Ungheria alla corte del re Sigmund che seguì anche nella sua campagna in Italia, nel granducato di Piacenza e Parma. Alla morte del Duca fu chiamato a partecipare all'inventario dei beni del nobile e alla loro conservazione fino alla maggiore età del figlio erede. 
Onorificenza della "Jarra y el Grifo"
Oswald Von Wolkenstein morì poco dopo essere entrato a far parte della Dieta di Merano e fu sepolto nel convento di Novacella (Neustift), la cui tomba fu scoperta solo nel 1973. Oswald ebbe sette figli i cui discendenti fanno parte oggi della famiglia Wolkenstein-Rodenegg.

Di lui sono rimaste numerose canzoni (Lieder) eseguite da gruppi vocali, spesso accompagnati da strumenti dell'epoca, soprattutto in Germania. Oggi è ricordato assieme ai più grandi cantori e poeti della letteratura medievale tedesca, come Walter von der Vogelweide.

"Durch Barbarei, Arabia"  testo in lingua originale, in cui Oswald narra in forma anche un po' ironica dei suoi lunghi viaggi in giro per il mondo:

Durch Barbarei, Arabia
Durch Barbarei, Arabia,
durch Hermani in Persia,
durch Tartari in Suria,
durch Romani in Türggia,
Ibernia,
der sprüng han ich vergessen.
Durch Reussen, Preussen, Eiffenlant,
gen Litto, Liffen, übern strant,
gen Tennmarckh, Sweden, in Prabant,
durch Flandern, Franckreich, Engelant
und Schottenland
hab ich lang nicht gemessen,
Durch Arragon, Kastilie,
Granaten und Afferen,
auss Portugal, Ispanie
bis gen dem vinstern steren,
von Profenz gen Marsilie.
In Races vor Saleren,
daselbs belaib ich an der e,
mein ellend da zu meren
vast ungeren.
Auff ainem runden kofel smal,
mit dickem wald umbfangen,
vil hoher berg und tieffe tal,
stain, stauden, stöck, snee stangen,
der sich ich teglich ane zal.
noch aines tüt mich pangen,
das mir der klainen kindlin schal
mein oren dick bedrangen,
hand durchgangen.

Oswald von Wolkenstein
Le opere di Wolkenstein sono tramandate in tre manoscritti pubblicati durante la sua vita:
Manoscritto di Canzoni viennesi A del 1425 (testi con note) ; Manoscritto di Canzoni di Innsbruck A del 1432 (testi e note) e Manoscritto di Canzoni di Insbruck B (senza note) del 1450.
La popolarità che avvolge questo sudtirolese, riscoperto solo nel ventesimo secolo, a differenza dei Minnesänger classici, è merito di alcune caratteristiche delle sue canzoni che oggi sono segno della sua genialità:
Nelle sue canzoni ci sono spesso cenni autobiografici;
Il suo linguaggio è colorito e ricco di accenti che rievocano melodie pittoriche di stampo quasi impressionista;
La sua ironia e il suo humor sfaccettato che crea effetti disincantati;
La sua spensieratezza e voglia di vivere che affiancano un disperato e dubbioso timore dell'al di là.
L'arte di compositore melodico polifonico che lo avvicina ai rappresentanti francesi e e italiani dell'Ars Nova.

Manoscritto di un Lied di Wolkenstein
Per saperne di più sull'arte di Oswald von Wolkenstein (in lingua tedesca)

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